I grandi numeri 10 dagli anni ’80 ad oggi
Uno dei ruoli più amati dai tifosi e dagli appassionati di calcio é quello del fantasista e per questo desideriamo dedicare il nostro articolo ai grandi numeri 10 che vi hanno emozionato negli ultimi 40 anni. La loro fantasia nel fornire assist e la tecnica che riescono ad esprimere in campo sono considerate dai tifosi come qualcosa di magico, riscontrabile solo ed esclusivamente nelle loro giocate.
Il numero 10 è colui che può cambiare in qualsiasi momento in positivo le sorti di un incontro, fornendo un assist, calciando una punizione nel sette o semplicemente saltando gli avversari e creando superiorità numerica in avanti.
Sono stati tanti nella storia del calcio i fantasisti che hanno fatto innamorare i propri tifosi. Noi ci focalizzeremo sui grandi numeri 10 che con le loro giocate ”hanno fatto venire giù lo stadio”, come si dice in gergo calcistico, dagli anni ’80 ad oggi. Da Maradona a Messi, passando per Baggio, Zidane, Totti e molti altri.
Diego Armando Maradona, l’eccellenza tra i numeri 10
Il più grande di tutti in quegli anni, e secondo alcuni anche di tutti i tempi, è stato sicuramente Diego Armando Maradona: numero 10 per eccellenza ed essenza del calcio, ha condotto il Napoli a vincere gli unici due Scudetti della sua storia e l’Argentina a vincere il Mondiale del 1986. Boca Juniors, Barcellona, Napoli e tutti gli appassionati di calcio lo ringrazieranno per sempre per le sue magnifiche giocate. Al “Pibe de Oro” sono stati dedicati parecchi film.
Michel Platini
Platini è stato considerato e nominato il calciatore francese più forte del XX secolo dalla rivista France Football. Negli anni ’80 ha giocato in Italia tra le file della Juventus e ha vinto il Pallone d’Oro per tre anni consecutivi.
Lothar Matthaus
A cavallo tra gli anni ’80 e ’90, l’Inter acquistò il giocatore tedesco, che rappresentò per alcuni anni il leader della squadra nerazzurra. Vinse con la Germania i Mondiali di calcio del 1990 che si disputarono in Italia.
Ruud Gullit
L’olandese ha giocato in Italia nel Milan e nella Sampdoria. Fu acquistato dal club rossonero nel 1987 per 13,5 Miliardi, cifra record per i numeri di allora, e insieme a Van Basten e Rijkaard portò la squadra di Arrigo Sacchi in cima al mondo. Il “Tulipano nero”, come veniva soprannominato dai propri tifosi, vinse, tra gli altri, 2 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali.
Gheorghe Hagi
Soprannominato il “Maradona dei Carpazi” il rumeno Hagi portò la sua Steaua Bucarest a disputare la finale della Coppa dei Campioni nel 1989, persa poi contro il Milan. Fu per molti anni la stella del calcio rumeno e della Nazionale. Ha giocato sia nel Real Madrid che nel Barcellona, mentre a fine carriera ha militato tra le file del Brescia e del Galatasaray.
Roberto Mancini
L’attuale C.T. della Nazionale Italiana fu, a cavallo degli anni ’80 e ’90 la bandiera della Sampdoria, segnando ben 132 gol con la maglia blucerchiata. Molti dei suoi gol sono stati di pregevole fattura, soprattutto quelli segnati “di tacco”.
Dejan Savicevic
Il montenegrino fu per molti anni il giocatore più rappresentativo della Stella Rossa portandola a vincere una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. Nel 1992 si trasferì al Milan e con i rossoneri vinse sia a livello nazionale che internazionale. Di pregevolissima fattura il gol nella finale di Coppa Campioni giocata contro il Barcellona e vinta dai rossoneri per 4 a 0.
Roberto Baggio
Considerato da molti il fantasista italiano più forte di tutti i tempi, Baggio ha deliziato con i suoi gol e assist tutti gli appassionati italiani a prescindere dalla loro fede calcistica. Cresciuto nel Vicenza, si mise in luce nella Fiorentina, per poi trovare la sua consacrazione con la maglia della Juventus. Ha giocato anche con il Milan, il Bologna, l’Inter e il Brescia di Carletto Mazzone. Il “Codino” vinse il Pallone d’Oro nel 1993.
Manuel Rui Costa
Il fantasista portoghese, soprannominato “O Maestro”, ha giocato con la maglia della Fiorentina e con quella del Milan. Fulcro del gioco espresso dai “Viola”, dispensava assist a volontà per Batistuta. Con i rossoneri vinse la Champions nel 2003.
Zinedine Zidane
Erede della maglia numero 10 appartenuta a Platini nella Nazionale francese, Zizou ha vinto tantissimi trofei sia con le squadre di club che con la nazionale, con la quale è stato campione del mondo nel 1998, anno in cui vinse anche il Pallone d’Oro. In Italia ha giocato con la Juventus prima di essere acquistato dal Real Madrid. Con i “blancos” ha vinto anche 3 Champions League consecutive da allenatore.
Ronaldinho
L’asso brasiliano cresciuto nel Gremio ha incantato per molti anni gli sportivi di tutto il mondo esprimendo una velocità d’azione e una tecnica riscontrabile solo in pochissimi campioni. Con il Barcellona segnò 70 gol prima di approdare al Milan. Ha vinto una Champions con i catalani e un Pallone d’Oro nel 2005.
Alessandro Del Piero
Bandiera indiscussa della Juventus ha segnato ben 208 gol con la maglia bianconera, vincendo tra gli altri, 6 Scudetti, una Champions League e una Coppa Intercontinentale grazie ad un suo gol. Fu l’erede di Roberto Baggio e da subito si fece notare per la pregevolezza dei suoi gol “a giro sul secondo palo”, detti appunto “alla Del Piero”. “Pinturicchio” ha vinto il Mondiale del 2006 con la Nazionale italiana.
Francesco Totti
Un altro giocatore che ha dedicato l’intera carriera calcistica alla propria squadra, divenendone la bandiera indiscussa è stato Francesco Totti. Soprannominato “Er Pupone” o anche “L’ottavo Re di Roma” dai propri tifosi, ha segnato con i giallorossi ben 250 gol, alcuni di straordinaria fattura. Grande protagonista anche lui nel Mondiale vinto dagli Azzurri nel 2006.
Lionel Messi
L’argentino, bandiera del Barcellona, non ha certo bisogno di presentazioni. Erede di Ronaldinho nel Barça e di Maradona nella Selección argentina, il 6 volte Pallone d’Oro ha vinto con i catalani 10 campionati spagnoli e 4 Champions League. “La Pulce” ha segnato ben 438 gol con il Barcellona e 70 con la Nazionale anche se, dopo le Olimpiadi vinte nel 2008 a Pechino, non è riuscito mai a portare in Argentina la Coppa del Mondo.
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