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Tutti i Top e i Flop delle Olimpiadi di Tokyo 2020

Le olimpiadi di Tokyo 2020 sono ormai in archivio. Saranno ricordate anche per essere senza pubblico, da vedere tanto in TV, ma soprattutto con il boom della visione in streaming da ogni tipo di dispositivo mobile. In questo una rivoluzione.

Ma sono stati i risultati sportivi, come è giusto che sia, a fare più notizia. Ci sono stati atleti, ma anche allenatori, che hanno saputo fare la differenza. Altri invece hanno dovuto incassare delle sconfitte pesanti da digerire.

I Top a Tokyo 2020

Marcell Jacobs – Italia

Era entrato nel gruppo sportivo della Polizia (Fiamme Oro) come lunghista, ma tre anni fa decide insieme al suo allenatore Camossi di passare alla velocità. Qualcosa lo blocca ancora, un rapporto difficile con il padre. L’incontro con la giusta psicologa dello sport cambia tutto. Nel 2021 arriva prima il titolo europeo indoor sui 60m, poi in primavera scende per la prima volta sotto i 10” sui 100m. Da lì la scalata inarrestabile durante le olimpiadi di Tokyo 2020. Ogni prova sempre più veloce, fino al doppio trionfo sui 100m e nella staffetta 4×100. Monumentale.

Caeleb Dressel – Stati Uniti

Era arrivato a Tokyo con le stimmate del grande favorito delle prove veloci di nuoto. Come sappiamo non è mai facile rispettare i pronostici, ma il venticinquenne americano si è dimostrato nuotatore dalle spalle larghe in tutti i sensi. Cinque ori, tre individuali e due in staffetta, due record olimpici, due record del mondo. Una sicurezza disarmante in ogni gara, un distacco enorme dato al secondo classificato anche sui 50m stile libero, e parliamo di Florent Manadou. Le gare di velocità in piscina hanno un nuovo re.

Gregg Popovich – Stati Uniti

Facile allenare la squadra dei giocatori di basket più forti del pianeta. Invece Popovich, uno degli allenatori di basket più vincenti e stimati al mondo, aveva guidato gli Stati Uniti durante il disastroso settimo posto dei mondiali 2019 in Cina. Un fallimento colossale. Poi la scelta di convocare per le olimpiadi di Tokyo 2020 tre giocatori delle finals NBA arrivati solo il giorno della prima partita del torneo. Un suicidio? No, una scelta vincente, con la squadra che di partita in partita è diventata sempre più inarrivabile. E anche un mito del basket come Popovich non ha più qualcosa da farsi perdonare.

Lasha Talakhadze – Georgia

Mai si era visto un atleta così incredibilmente dominante nel sollevamento pesi. Sapevamo che il georgiano era arrivato alle olimpiadi di Tokyo con l’obiettivo di lasciare il segno. Ma il dominio nella categoria sopra i 105 kg è stato devastante. Tre record del mondo frantumati, avversari anni luce indietro. Un vero uomo solo al comando.

Eliud Kipchoge – Kenya

Che fosse il più grande maratoneta di sempre era già assodato, ma Eliud Kipchoge lo ha voluto ribadire ancora una volta. Il primatista del mondo della maratona, il primo uomo in grado di correre in competizione non ufficiale la distanza sotto le 2 ore, voleva compiere un’altra impresa. Dopo la maratona di Londra in primavera molti pensavano che il suo regno fosse finito. Invece il re è tornato per bissare la vittoria di Rio di 5 anni fa. Un oro che lo incorona come una leggenda dello sport mondiale.

Kurch Kiraly – Stati Uniti

Solo il fatto di aver vinto da giocatore l’oro olimpico sia nella pallavolo che nel beach volley rende Kurch Kiraly un vero mito del volley mondiale. Ma da quando aveva raccolto la sfida di allenare la squadra femminile di pallavolo c’era un trofeo che mancava. La squadra schierata alle Olimpiadi di Tokyo 2020 era sicuramente molto buona, ma non era la favorita. Kiraly questa volta ha saputo tirar fuori il massimo dalle sue ragazze, fino al trionfo finale. Un vincente senza età.

Francia del volley maschile

Anche questa squadra partiva all’indomani del torneo olimpico come una squadra che aveva buone speranza di podio. Ma, come spesso accade in questi eventi, partita dopo partita la squadra ha acquistato i connotati di squadra di grande testa e cuore. Guidata poi in attacco dal transalpino d’Italia Earvin N’Gapeth, che ha saputo martellare da ogni posizione, anche in finale. Una vittoria a sorpresa, ma ampiamente meritata.


I Flop nelle ultime Olimpiadi

Naomi Osaka – Giappone

Cominciamo con la sportiva di casa in assoluto più attesa, ma anche la più fragile, Naomi Osaka, professione tennista. Parafrasando un vecchio detto, quattro titoli del grande slam vinti e sentirli troppo. La Osaka è ormai un caso, gioca pochissimo, quando gioca vince, ma se non vuole giocare, in partita combina disastri. Non voleva partecipare, l’hanno obbligata e alla prima difficoltà ha perso in due rapidi set. Il suo commento? “Per fortuna non ho perso al primo turno”. Una ragazza, prima che una sportiva, da recuperare.

Simone Biles – Stati Uniti

La regina della ginnastica artistica mondiale non lo é più, o meglio, ha perso temporaneamente ogni tipo di riferimento in volo. Succede, è normale, ma sono più preoccupanti le sue uscite sui social network che parlano di un malessere latente. Ma la storia della ginnastica racconta storie a lieto fine come quella di Vanessa Ferrari, quindi niente è perduto.

Velocità USA di atletica leggera

Sei gare tra individuali e staffette maschili e femminili, zero medaglie d’oro. Uno schiaffo difficile da digerire. Infatti subito a spargere sospetti su chiunque, in particolare su Marcell Jacobs. La verità è che le altre Nazioni crescono e gli Stati Uniti sono sorprendentemente in difficoltà dal punto di vista tecnico nel settore velocità.

Gli sport di squadra italiani

Bisogna andare molto indietro negli anni per trovare uno zero nelle medaglie negli sport di squadra per l’Italia. La delusione più grande viene dal volley femminile, ma c’è da dire che le avversarie erano veramente agguerrite. La squadra di basket maschile, pur con i suoi limiti, ha fatto una gran bella figura ed è l’unica che strappa una sufficienza piena.

Novak Djokovic – Serbia

Il tennista in corsa per il grande slam, che voleva realizzare un super slam con la vittoria alle Olimpiadi di Tokyo 2020, non va a medaglia, perde la calma e forse s’infortuna. Di tanto in tanto Djokovic non riesce a gestire le situazioni sfavorevoli e a Tokyo si distingue per gesti di stizza sicuramente evitabili. Tra tre settimane partono gli US Open, il grande slam non è perduto, ma queste Olimpiadi hanno lasciato il segno in negativo.

Beach volley Brasile

Erano fino a oggi due le Nazioni che avevano sempre vinto almeno una medaglia ai giochi olimpici nel beach volley, gli Stati Uniti e il Brasile. Quest’ultima Nazione vanta anche il record di medaglie olimpiche vinte, ben 13. Dalle Olimpiadi di Tokyo 2020 rimangono solo gli Stati Uniti a essere sempre medagliati ai giochi. Lo zero quanto a medaglie del Brasile di quest’anno fa davvero male per una nazione che vanta un numero di praticanti impressionante. Nei prossimi 3 anni ci sarà tanto da lavorare.

Katy Ledecky – Stati Uniti

Sembra strano parlare di flop per un’atleta che ha vinto due ori negli 800m e 1500m stile libero e un argento nella staffetta 4x200m. Quello che però ha colpito tutti è il risultato sulle altre due distanze individuali dove era iscritta. Sui 400m stile libero la nuova stella australiana Ariarne Titmus ha vinto il duello senza possibilità di replica. Sui 200m stile libero addirittura fuori dal podio. Alla Ledecky sono rimaste le vittorie dove al momento non ha avversari. Vedremo se il fenomeno americano vorrà, come altri fondisti della piscina, accettare la sfida delle acque libere.