tour de france 2022, ganna, caruso, roglic, pogacar (Photo by Anne-Christine POUJOULAT / AFP)

Tour de France: tappe e favoriti per la vittoria finale

La 109ª edizione del Tour de France, la più importante corsa ciclistica a tappe, sta per prendere il via da Copenaghen e si concluderà, come da tradizione, a Parigi con l’arrivo sugli Champs-Elysees. Il via é in programma per il primo luglio, mentre la ventunesima e ultima tappa si correrà il 24 luglio.

É la prima volta nella storia che la Grand Boucle inizia dalla Danimarca, e sono tanti i ciclisti danesi che non vorranno perdere l’occasione di festeggiare una vittoria di tappa sulle strade del proprio Paese. Saranno ben 3 le tappe che si svolgeranno sul territorio danese, tutte pianeggianti, inclusa la cronometro iniziale di 13,2 km.

Le tappe del Tour de France 2022

Segui tutte le tappe del Tour de France!

Quest’anno gli organizzatori del Tour hanno costruito un percorso molto versatile, che soddisferà le differenti caratteristiche di ogni corridore. Di seguito analizziamo le tappe più importanti che potranno dare degli scossoni alla classifica generale.

1ª tappa: Copenaghen – Copenaghen, 1 luglio

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Come anticipato, il Tour de France 2022 inizia con una cronometro che si svolgerà interamente sulle strade di Copenaghen. La partenza sarà sul Queen Louise Bridge, per poi attraversare il Parco, La Sirenetta (monumento simbolo della città) e Amalienborg, prima di concludere la gara nella Piazza del Municipio.

I corridori danesi come Søren Kragh, Jonas Vingegaard, Mads Pedersen e Kasper Asgreen, daranno il massimo per mettersi in luce anche se i favoriti per la vittoria di tappa rimangono il nostro Filippo Ganna e il crono-man Wout van Aert. Da non sottovalutare il forte vento che potrebbe dare qualche problema ai corridori.

5ª tappa: Lille – Arenberg Porte du Hainaut, 6 luglio

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Abbiamo inserito la quinta tappa tra quelle che potrebbero già fornire spunti interessanti pur essendo una frazione collinare priva di salite importanti, e questo perché si attraverseranno molti tratti in pavé.

Il selciato da superare non é difficile come quello presente alla Parigi-Roubaix, tuttavia questa rappresenta una tappa che potrebbe creare molto stress ai corridori, i quali dovranno rimanere concentrati su ogni tratto per evitare cadute che potrebbero compromettere l’intero Tour. I favoriti di tappa sono in prima linea Mads Pedersen, Kasper Asgreen, Mathieu van der Poel e Fabio Jakobsen.

7ª tappa: Tomblaine – La Super Planche des Belles Filles, 8 luglio

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Si inizia a fare sul serio al Tour de France con il primo arrivo in salita posto a 1.140 metri d’altitudine sulla famosa Planche des Belles Filles. Proprio in questa località, nel 2020, Tadej Pogacar strappò la maglia gialla dalle spalle di Primoz Roglic, a conclusione di una cronometro.

Vedremo se Roglic con l’aiuto di Vingegaard desidererà restituire “il favore” al campione sloveno Pogacar, vincitore delle ultime due edizioni della Grand Boucle.

11ª tappa: Albertville – Col du Granon Serre Chevalier, 13 luglio

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La “due giorni” sulle strade alpine inizia con una tappa molto dura caratterizzata da ben 4 salite, due delle quali “fuori categoria”. La prima riguarda il famoso Col du Galibier, che rappresenta una estensione del Col du Telegraphe: si arriva fino a 2.642 metri d’altitudine dopo una salita di quasi 18 km.

Durante la salita finale, invece, si scalerà il Col du Granon, che ritorna a far parte del percorso del Tour dopo ben 36 anni. Si tratta di una salita di 11,3 km con pendenza media al 9.2%. Nella parte centrale si sale costantemente oltre il 10%.

12ª tappa: Briançon – Alpe d’Huez, 14 luglio

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La tappa inizia da Briancon e si sale già dai primi chilometri affrontando di nuovo il Col du Galibier ma questa volta dal versante meno ripido. Dopo una lunga discesa, verso metà gara i corridori affrontano la salita del Col de la Croix de Fer, lunga ben 29 km ma con una pendenza media del 5.2%.

Questa prima parte della gara é identica alla settima tappa del Giro del Delfinato di quest’anno, in cui ad imporsi é stato lo spagnolo Carlos Verona, con Roglic che é riuscito a guadagnare parecchi secondi sugli avversari nella generale.

La tappa si conclude sull’Alpe d’Huez, una delle montagne più iconiche della Grand Boucle: qui, esattamente 70 anni fa, Fausto Coppi riuscì a staccare tutti aggiudicandosi la tappa e fu il primo nella storia a domare l’Alpe d’Huez. Sarà sicuramente una delle tappe più interessanti proprio nel giorno della Bastiglia.

17ª tappa: Saint-Gaudens – Peyragudes, 20 luglio

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Si arriva sui Pirenei, con una tappa tutto sommato breve (129,7 km) ma che presenta 3 GP della montagna di prima categoria e uno di seconda. Potrebbe essere una tappa di assestamento, dove i migliori della classifica generale non attaccheranno da lontano.

Tuttavia, negli ultimi 3 chilometri la strada sale ripida e chi proverà con alcuni strappi potrebbe guadagnare parecchio sugli avversari. La salita finale misura 8 km con una pendenza del 7.8%.

18ª tappa: Lourdes – Hautacam, 21 luglio

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Ultima chiamata per gli scalatori che proveranno a guadagnare più minuti possibili in vista della lunga cronometro della tappa numero 20. Si sale ancora sui Pirenei con 3 salite (delle quali 2 sono fuori categoria) che potrebbero fare la differenza anche perché intervallate da discese lunghe e insidiose, adatte a chi vorrà attaccare.

Dopo una sessantina di km pianeggianti inizia la scalata del Col d’Aubisque che misura 16,4 km con pendenza media al 7.1%. Subito dopo si affronta il Col de Spandelles, di prima categoria, prima del gran finale durante il quale si scalerà l’Hautacam. La salita finale misura 13,6 km con pendenza al 7.8%.

20ª tappa: Lacapelle-Marival – Rocamadour, 23 luglio

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La penultima tappa é rappresentata da una cronometro lunga ben 40,7 km. Se non ci saranno distacchi proibitivi da recuperare nella classifica generale, si prevede che corridori come Roglic, Pogacar e Vingegaard si daranno battaglia per conquistare la maglia gialla e indossarla fino a Parigi.

Per la vittoria di tappa, i favoriti rimangono il campione azzurro Ganna, oltre a Van Aert e Asgreen. Il giorno successivo, tappa conclusiva rappresentata dalla cosiddetta “passerella finale” con il tradizionale arrivo sugli Champs-Elysees di Parigi.


I favoriti per la vittoria finale

Indossare la maglia gialla a Parigi é il sogno di ogni ciclista, un’impresa piuttosto che complicata in quanto il Tour de France é sicuramente la corsa a tappe più dura e allo stesso tempo la più affascinante del panorama ciclistico internazionale.

Anche quest’anno, i favoriti per la vittoria finale sono Pagacar, vincitore delle ultime due edizioni, e Roglic che avrà l’opportunitá di sfruttare il lavoro del compagno di squadra, nonché co-capitano, Jonas Vingegaard. Il danese ha dimostrato di essere pronto a realizzare il salto di qualità e pertanto si candida anch’egli alla vittoria finale.

Tadej Pogacar

Il ventitreenne corridore sloveno ha già l’esperienza di un veterano e anche quest’anno si é messo in luce ottenendo alcuni successi all’UAE Tour, alla Tirreno-Adriatico e alle Strade Bianche, oltre ad essere stato tra i protagonisti in alcune classiche, come alla Milano-Sanremo e al Giro delle Fiandre.

Sembra difficile identificare i punti deboli di Pogacar e in molti, a proposito di questi, fanno riferimento alla squadra, alla quale mancano sicuramente un paio di corridori che lo possano aiutare nelle tappe di montagna. Tuttavia, la UAE-Emirates si é preparata molto bene per il Tour e lo sloveno potrà contare su George Bennett, Marc Soler, Brandon McNulty, Marc Hirschi, Rafal Majka.

Per il secondo anno consecutivo, Pogacar ha rinunciato a disputare il Giro del Delfinato e il Giro di Svizzera, catapultandosi direttamente sul Giro di Slovenia, in corso in questi giorni.

Primo Roglic – Jonas Vingegaard

I due corridori della Jumbo-Visma hanno un obiettivo comune: quello di spodestare Pogacar dal trono del Tour de France, e per fare ciò si adatteranno al gioco di squadra, con Wout van Aert, Steven Kruijswijk, Sepp Kuss e Tiesj Benoot pronti ad aiutarli.

Senza dubbio, la Jumbo-Visma rappresenta una delle squadre più forti presenti al Tour 2022. La coppia Roglic-Vingegaard ha ottenuto un successo fantastico al Giro del Delfinato con il primo che ha vinto la classifica generale proprio davanti al danese. Inoltre sono arrivati insieme al termine dell’ultima tappa con Roglic che ha lasciato la vittoria al compagno di squadra.

Daniel Felipe Martinez

La INEOS Granadiers si avvicina al Tour con una squadra davvero forte, anche se negli ultimi anni é mancato un grande favorito. Durante l’ultima edizione, Richard Carapaz é riuscito a raggiungere il podio, ma sicuramente una squadra vincente come la INEOS vorrà far saltare il banco e ottenere il successo con uno dei propri corridori.

Il nome più altisonante é rappresentato da Daniel Martinez, ventiseienne colombiano che ha aiutato Egan Bernal a raggiungere il successo nel Giro d’Italia 2021, concludendo la corsa rosa al quinto posto della generale.

Nel 2022, il colombiano é arrivato terzo alla Parigi-Nizza, ha vinto il Giro dei Paesi Baschi, ed é stato uno dei protagonisti sulle Ardenne. Al momento é impegnato nel Giro di Svizzera, come preparazione alla Grand Boucle.

La INEOS possiede anche altre carte vincenti, come Adam Yates e Geraint Thomas, vincitore nel 2018. Se i tre dovessero raggiungere un’ottimo stato di forma, potrebbero seriamente impensierire Pogacar, Roglic e Vingegaard.

Gli outsider

Naturalmente é necessario tenere in considerazione anche altri contendenti alla maglia gialla. Fra tutti, figura Aleksandr Vlasov, capitano della Bora-hansgrohe, che proverà a ripetere il successo ottenuto dal compagno di squadra Jai Hindley al Giro d’Italia. Vlasov puó contare sull’aiuto di Maximilian Schachmann, Felix Großschartner e Patrick Konrad nelle tappe di montagna.

La Movistar Team punta su Enric Mas che ha concluso il Tour 2021 al sesto posto. Tuttavia, lo spagnolo non ha entusiasmato finora ed é caduto in una delle tappe del Delfinato, dovendosi ritirare.

Ben O’Connor é giunto ai piedi del podio nell’ultima edizione del Tour, ma quest’anno non ha ancora raccolto molti minuti sulle gambe e pertanto per lui si prospettano alcune tappe d’attesa, soprattutto nelle prime settimane della Grand Boucle.

Infine, come non menzionare il nostro Damiano Caruso e Mikel Landa della Bahrain Victorious. Sarà molto complicato giungere al successo finale, anche se il corridore ragusano si é preparato molto bene in vista del Tour, giungendo quarto al Giro del Delfinato. Differente il discorso per Landa che, nonostante abbia ben figurato chiudendo sul podio al Giro d’Italia, potrebbe pagare il peso e la stanchezza nell’affrontare un’altra corsa a tappe di tre settimane in un tempo così ravvicinato.


La maglia verde della classifica a punti

La partecipazione di Mark Cavendish al Tour 2022 é in forte dubbio, in quanto la Quick-Step potrebbe preferirgli Fabio Jakobsen, miglior velocista in assoluto in questa stagione. Chissà dunque se Cavendish avrà la possibilità di battere il record di 34 vittorie di tappa detenuto da Eddy Merckx. Dunque, Jakobsen rappresenta il favorito numero uno per indossare la maglia verde fino a Parigi, anche se l’olandese potrebbe avere qualche difficoltà nelle tappe collinari.

Altro favorito per la classifica a punti sarà Wout van Aert, in grado di adattarsi in ogni tipo di percorso, oltre ad attraversare un momento di forma straripante. Al Giro del Delfinato ha dimostrato di essere al top della condizione fisica, indossando la maglia gialla nelle prime tappe prima di cederla al compagno di squadra, Roglic.

Infine, riteniamo corretto menzionare Sam Bennett, vincitore della maglia verde nel 2020 e che é rimasto chiuso da Cavendish alla Quick-Step nel 2021. Adesso, alla Bora-hansgrohe gode di maggiore libertà e potrà gestirsi al meglio.

La classifica della montagna e quella dei giovani

Solitamente sono i primi della classifica generale a indossare la maglia di leader della montagna, in quanto gli scalatori hanno molte probabilità di aggiudicarsi entrambe. Tuttavia, nel 2019 Romain Bardet ha vinto la classifica dedicata alla montagna, pur non vincendola generale. Buone probabilità per David Gaudu, Giulio Ciccone, Miguel Ángel López, Julian Alaphilippe e Simon Yates.

Per la classifica dei giovani il favorito assoluto rimane il ventitreenne Pogacar, che potrebbe aggiudicarsela per l’ennesimo anno consecutivo.

Dove guardare il Tour de France in TV

Tutte le tappe del Tour de France verranno trasmesse in diretta TV e per intero sui canali Eurosport e su DAZN. Quotidianamente, dopo l’ora di pranzo, sarà possibile guardare la seconda parte delle tappe anche su Rai Due.

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